Religione e innaturalità
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Religione e innaturalità
Salve a tutti.
Sarei molto grato al professor .Freud se mi dasse la sua opinione su quanto da me scritto qui.
Apro questo thread per parlare dell'innaturalità a cui spesso la religione conduce gli esseri umani.
In questo contesto uso la parola "innaturalità" per riferirmi a dei comportamenti innaturali per un essere umano.
Un esempio è l'istinto di sopravvivenza.
Per un essere umano(come per qualsiasi altro animale) è del tutto normale voler vivere a tutti i costi.
Per quanto possa sorprendere,un tale forte istinto viene soppresso a causa della religione.
Per esempio ci sono stati testimoni di Geova(d'ora in poi abbreviato in TdG) che hanno preferito morire nei lagher nazisti invece che rinnegare la loro fede.Faccio presente che ad un TdG sarebbe bastata una firma in un documento in cui dichiarava di abbandonare la sua fede per essere subito liberato dal compo di concentramento.
Invece molti TdG hanno preferito restare lì ed essere uccisi per il loro rifiuto di contribuire alla costruzione di armi.
So da fonti certe che alcuni TdG,al tempo del nazismo,morirono per congelameto mentre erano legati in un luogo pieno di freddo e neve e sopportando l'acqua fredda che veniva buttata loro addosso mentre erano in tali condizioni.
E' davvero impressionante che la religione sia capace di sopprimere un comportamento umano che,generalmente,dovrebbe essere impossibile da sopprimere.
Ci tengo a precisare che non sto affatto giudicando quei TdG.Non li sto nè lodando nè criticando.Ho solo usato il loro esempio per mostrare come la religione possa essere capace di reprimere l'istinto di sopravvivenza.
Un altro esempio di innaturalità causata dalla religione si può trovare prendendo in esame l'omosessualità.
E' da tempo ormai che i psicologi non considerano più l'omosessualità una malattia,deviazione o perversione.E' ormai considerata a tutti gli effetti un normalissimo orientamento sessuale,così come lo è l'eterosessualità.
Invece la religione(almeno quella cristiana) mostra l'omosessualità come qualcosa di moralmente sbagliato e/o addirittura "contro natura".
Quest'ultima espressione l'ho sentita dire poche settimane fa alla TdG che tiene lo studio biblico a mia madre.Se non si fosse capito,tale espressione è stata usata proprio nel contesto dell'argomento omosessualità.
Sempre parlando del Cristianesimo,mi è capitato di trovare articoli scritti da cattolici che parlavano di "guarire dall'omosessualità".
Insomma si parla di voler "curare" qualcosa che non essendo affatto una malattia/patologia non ha proprio alcun bisogno di essere "curata".
E' facile intuire che una coppia che rimproverasse aspramente il proprio figlio gay o la figlia lesbica per via del suo orientamento non-etero e gli/le impedisse di frequentare persone del suo stesso orientamento,commetterebbe una vera e propria istigazione al suicidio nei confronti della sua prole.
Un altro comportamento naturale per un essere umano,a seconda dell'orientamento sessuale,è la compagnia e vicinanza di persone di sesso opposto o dello stesso sesso.
Per illustrare il mio esempio mi limiterò agli eterosessuali,certamente non per discriminare gli omosessuali ma solo per comodità di discorso.
E' un comportamento del tutto normale per un essere umano arrivato ad una certa età matura,il desiderio di frequentare e avvicinare una persona di sesso opposto che gli/le risulta attraente.
Per un ragazzo di 20 anni è del tutto normale il desiderio di fidanzarsi e trovare così appagamento sia affettivo che sessuale in una ragazza(ovviamente consenziente).
Questa volta,onde evitare che qualcuno pensi che io ce l'abbia con il Cristianesimo,userò come esempio quella che fino a pochi giorni fa era la mia religione:la Coscienza di Krishna.
Tale religione insegna che un ragazzo dovrebbe seguire una vita da celibe e casto fino a 25 anni.Quella richiesta è una castità totale,che quindi condanna anche pratiche auto-erotiche.
Come sia chiara l'innaturalità di un simile modo di vivere.
Si tratta di reprimere ciò che i psicologi chiamano libido.
Siccome non so l'interesse e/o conoscenza degli utenti sul campo della psicologia,spiego che il termine "libido" indica(nella teoria freudiana,in quella junghiana ha un significato abbastanza diverso) la pulsione sessuale.
Sopprimere/reprimere la propria libido può avere conseguenza dannose per la persona intenzionata a praticare la castità.
Seppur non fisica ma psichica,la libido è a tutti gli effetti un'energia.Quindi anche per la libido vale ciò che in fisica è chiamato "principio di conservazione".
Quindi la libido repressa non scompare nel nulla ma si trasforma in qualcos'altro:qualcosa che in molti casi può essere patologico.
Le pulsioni sessuali represse sono costituite di energia.Quindi se "messe a freno" tali pulsioni si presentano sotto qualche altra forma,che come già detto può essere qualcosa di patologico.
La libido repressa può dar luogo a disturbi psicologici come:nevrosi,isteria,ansia,depressione,ossessione, fobia e psicosi.
Insomma reprimere le proprie pulsioni sessuali è come continuare a immettere forzatamete acqua in una bottiglia già piena:se la pressione è forte la bottigli si può anche rompere.
Nel contesto della mia analogia,la bottiglia è la salute mentale.
Insomma qui non si parla solo di innaturalità ma anche di un'altra parola che con essa fa rima: pericolosità!
In questo caso pericolosità per la propria salute mentale/psichica.
Sempre rimandendo in tema di sesso e Coscienza di Krishna(d'ora in poi abbreviata in CdK),dico che in quest'ultima il sesso è permesso solo tra persone sposate,solo per scopi procreativi e solo se si è sicuri di poter far seguire ai figli la stessa religione.
Nel caso si "faccia cilecca"(cioè la donna non sia diventata incinta) il prossimo rapporto sessuale è permesso solo il mese dopo:quindi per ogni "fallimento di ingravidazione" si può "rimediare" solo una volta al mese.
Inoltre nella CdK non solo l'amore sessuale ma anche l'amore romantico è considero sbagliato,sporco e degradante:i coniugi Hare Krishna vivono come amici,non si baciano,non si abbracciano e non si donano qualsiasi altra cosa definibile come effusione amorosa e del tutto normale in un rapporto di coppia.
So per certo,avendolo saputo da fonti certe,che molti matrimoni Hare Krishna sono falliti proprio perchè per seguire tale punto dottrinale: in pratica uno dei coniugi,per trovare appagamento affettivo e sessuale,si è dato a relazioni extra-coniugali.
Avrei altri esempi da portare per dimostrare i comportamenti innaturale a cui la religione porta gli esseri umani,ma preferisco fermarmi qui e soprattutto lasciare la parola agli utenti.
Sarei molto grato al professor .Freud se mi dasse la sua opinione su quanto da me scritto qui.
Apro questo thread per parlare dell'innaturalità a cui spesso la religione conduce gli esseri umani.
In questo contesto uso la parola "innaturalità" per riferirmi a dei comportamenti innaturali per un essere umano.
Un esempio è l'istinto di sopravvivenza.
Per un essere umano(come per qualsiasi altro animale) è del tutto normale voler vivere a tutti i costi.
Per quanto possa sorprendere,un tale forte istinto viene soppresso a causa della religione.
Per esempio ci sono stati testimoni di Geova(d'ora in poi abbreviato in TdG) che hanno preferito morire nei lagher nazisti invece che rinnegare la loro fede.Faccio presente che ad un TdG sarebbe bastata una firma in un documento in cui dichiarava di abbandonare la sua fede per essere subito liberato dal compo di concentramento.
Invece molti TdG hanno preferito restare lì ed essere uccisi per il loro rifiuto di contribuire alla costruzione di armi.
So da fonti certe che alcuni TdG,al tempo del nazismo,morirono per congelameto mentre erano legati in un luogo pieno di freddo e neve e sopportando l'acqua fredda che veniva buttata loro addosso mentre erano in tali condizioni.
E' davvero impressionante che la religione sia capace di sopprimere un comportamento umano che,generalmente,dovrebbe essere impossibile da sopprimere.
Ci tengo a precisare che non sto affatto giudicando quei TdG.Non li sto nè lodando nè criticando.Ho solo usato il loro esempio per mostrare come la religione possa essere capace di reprimere l'istinto di sopravvivenza.
Un altro esempio di innaturalità causata dalla religione si può trovare prendendo in esame l'omosessualità.
E' da tempo ormai che i psicologi non considerano più l'omosessualità una malattia,deviazione o perversione.E' ormai considerata a tutti gli effetti un normalissimo orientamento sessuale,così come lo è l'eterosessualità.
Invece la religione(almeno quella cristiana) mostra l'omosessualità come qualcosa di moralmente sbagliato e/o addirittura "contro natura".
Quest'ultima espressione l'ho sentita dire poche settimane fa alla TdG che tiene lo studio biblico a mia madre.Se non si fosse capito,tale espressione è stata usata proprio nel contesto dell'argomento omosessualità.
Sempre parlando del Cristianesimo,mi è capitato di trovare articoli scritti da cattolici che parlavano di "guarire dall'omosessualità".
Insomma si parla di voler "curare" qualcosa che non essendo affatto una malattia/patologia non ha proprio alcun bisogno di essere "curata".
E' facile intuire che una coppia che rimproverasse aspramente il proprio figlio gay o la figlia lesbica per via del suo orientamento non-etero e gli/le impedisse di frequentare persone del suo stesso orientamento,commetterebbe una vera e propria istigazione al suicidio nei confronti della sua prole.
Un altro comportamento naturale per un essere umano,a seconda dell'orientamento sessuale,è la compagnia e vicinanza di persone di sesso opposto o dello stesso sesso.
Per illustrare il mio esempio mi limiterò agli eterosessuali,certamente non per discriminare gli omosessuali ma solo per comodità di discorso.
E' un comportamento del tutto normale per un essere umano arrivato ad una certa età matura,il desiderio di frequentare e avvicinare una persona di sesso opposto che gli/le risulta attraente.
Per un ragazzo di 20 anni è del tutto normale il desiderio di fidanzarsi e trovare così appagamento sia affettivo che sessuale in una ragazza(ovviamente consenziente).
Questa volta,onde evitare che qualcuno pensi che io ce l'abbia con il Cristianesimo,userò come esempio quella che fino a pochi giorni fa era la mia religione:la Coscienza di Krishna.
Tale religione insegna che un ragazzo dovrebbe seguire una vita da celibe e casto fino a 25 anni.Quella richiesta è una castità totale,che quindi condanna anche pratiche auto-erotiche.
Come sia chiara l'innaturalità di un simile modo di vivere.
Si tratta di reprimere ciò che i psicologi chiamano libido.
Siccome non so l'interesse e/o conoscenza degli utenti sul campo della psicologia,spiego che il termine "libido" indica(nella teoria freudiana,in quella junghiana ha un significato abbastanza diverso) la pulsione sessuale.
Sopprimere/reprimere la propria libido può avere conseguenza dannose per la persona intenzionata a praticare la castità.
Seppur non fisica ma psichica,la libido è a tutti gli effetti un'energia.Quindi anche per la libido vale ciò che in fisica è chiamato "principio di conservazione".
Quindi la libido repressa non scompare nel nulla ma si trasforma in qualcos'altro:qualcosa che in molti casi può essere patologico.
Le pulsioni sessuali represse sono costituite di energia.Quindi se "messe a freno" tali pulsioni si presentano sotto qualche altra forma,che come già detto può essere qualcosa di patologico.
La libido repressa può dar luogo a disturbi psicologici come:nevrosi,isteria,ansia,depressione,ossessione, fobia e psicosi.
Insomma reprimere le proprie pulsioni sessuali è come continuare a immettere forzatamete acqua in una bottiglia già piena:se la pressione è forte la bottigli si può anche rompere.
Nel contesto della mia analogia,la bottiglia è la salute mentale.
Insomma qui non si parla solo di innaturalità ma anche di un'altra parola che con essa fa rima: pericolosità!
In questo caso pericolosità per la propria salute mentale/psichica.
Sempre rimandendo in tema di sesso e Coscienza di Krishna(d'ora in poi abbreviata in CdK),dico che in quest'ultima il sesso è permesso solo tra persone sposate,solo per scopi procreativi e solo se si è sicuri di poter far seguire ai figli la stessa religione.
Nel caso si "faccia cilecca"(cioè la donna non sia diventata incinta) il prossimo rapporto sessuale è permesso solo il mese dopo:quindi per ogni "fallimento di ingravidazione" si può "rimediare" solo una volta al mese.
Inoltre nella CdK non solo l'amore sessuale ma anche l'amore romantico è considero sbagliato,sporco e degradante:i coniugi Hare Krishna vivono come amici,non si baciano,non si abbracciano e non si donano qualsiasi altra cosa definibile come effusione amorosa e del tutto normale in un rapporto di coppia.
So per certo,avendolo saputo da fonti certe,che molti matrimoni Hare Krishna sono falliti proprio perchè per seguire tale punto dottrinale: in pratica uno dei coniugi,per trovare appagamento affettivo e sessuale,si è dato a relazioni extra-coniugali.
Avrei altri esempi da portare per dimostrare i comportamenti innaturale a cui la religione porta gli esseri umani,ma preferisco fermarmi qui e soprattutto lasciare la parola agli utenti.
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